La Biblioteca Calabrese è una biblioteca specializzata nel settore bibliografico della Calabria: teca unica e specifica di selezionati testi di cultura e/o di autori calabresi, con acquisti finalizzati su ricerche bibliografiche non generiche ma specifiche e rigorosamente a tema.
La storia della biblioteca inizia nel 1979 quando, con un paio di delibere della Giunta provinciale di Catanzaro, viene decisa, a Soriano, l’istituzione del Centro Culturale del folklore e delle tradizioni popolari, di cui viene nominato direttore il prof. Nicola Provenzano, e nel cui ambito prende avvio nel 1981 il nucleo iniziale della biblioteca con le prime donazioni. Dopo un lungo periodo di inattività dovuta alla decisione della Provincia di Catanzaro di congelare l’attività di tutti i Centri Culturali, Soriano compreso, la biblioteca con i suoi 10.000 volumi viene trasferita alla nuova Provincia di Vibo Valentia, istituita nel 1992. Si decide allora di costituire un’associazione culturale che possa gestire autonomamente la biblioteca, il che avviene il 22 marzo 1995 quando nasce, con rogito notarile, l’Istituto della Biblioteca Calabrese fondato da un gruppo di accademici, studiosi ed amici ed a cui aderiscono la Regione Calabria, la Provincia di Vibo Valentia, la Comunità Montana dell’Alto Mesima e il Comune di Soriano Calabro. Con la convenzione stipulata con la Provincia di Vibo nel novembre del ’97, la gestione della biblioteca viene affidata all’Istituto che vi provvede con un Consiglio di Amministrazione composto di cinque membri eletti tra i soci, e presieduto, dal 2013, dall’arch. Francesco Bartone.
“La Biblioteca Calabrese è nata – in un desiderio intenso di verità e di riscatto – in spirito di umile ed orgoglioso, appassionato e disinteressato servizio, come agile e moderna istituzione mirata a conservare la identità culturale e le memorie storiche nell’era della globalizzazione … Noi Calabresi, ormai cittadini d’Europa, con la nostra Biblioteca ricordiamo la civiltà di una Terra, che ha segnato la storia e la cultura occidentale, ha dato il nome Italia alla patria tutta dalle Alpi al Mediterraneo, e la luce al mondo con lo splendore della Magna Grecia e l’aurea sapienza di Pitagora e la saggezza legislativa di Zaleuco. Terra di profeti, di filosofi e di utopisti, la Calabria! Con Gioacchino da Fiore il veggente, ad anticipare il divenire dello Spirito nella Storia dell’Umanità, con il cosentino Telesio che apre la stagione della nuova sofia e Tommaso Campanella l’utopista, ad affermare il primato dell’interesse di tutti sull’egoismo di pochi … “ (Nicola Provenzano)